18/01/09

Dio cerca casa

Ho appeso un cartello all'uscio del mio cuore – affittasi.
Un giorno Dio ha bussato in cerca di un abitazione per suo Figlio.
Do in affitto a un prezzo basso – dico io.
Non voglio prendere in affitto, intendo comprare – dice Dio.
Questa storia l'ho già sentita; da quel che si dice in giro ci stai provando con tutti. Non so ancora se venderò, ma puoi entrare a dare un'occhiata.
Si, certo – dice Dio.
Potrei cederti una o due stanze...
Mi piacciono – dice Dio. – Prenderò le due stanze. Un giorno forse ti deciderai a darmene altre. Posso aspettare.
Vorrei darti di più, ma è un po' difficile. Ho bisogno di un certo spazio per me.
Capisco – dice Dio – comunque aspetterò. Mi piace questa casa.
Beh, forse posso cederti un'altra stanza, in fin dei conti non è che ne abbia poi tanto bisogno per me.
Grazie – dice Dio – non ti butterei certo in mezzo alla strada. La tua casa sarebbe la mia casa e ci abiterebbe mio Figlio. E tu avresti più spazio di quanto non ne abbia mai avuto prima.
Non ci capisco niente.
Lo so – dice Dio – ma non te lo posso spiegare. Dovrai capirlo da te. E questo capiterà solo se gli darai tutta la casa.
È un po' rischioso – dico io.
Si – dice Dio – ma provaci con me.
Non so proprio... Ci penserò e poi ti dirò qualcosa.
Posso aspettare – dice Dio – Mi piace questa casa.

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