CON QUESTO SCRITTO VOGLIO RACCONTARE LA STORIA DI UNA "PICCOLA GRANDE DONNA" CHE HA SAPUTO LOTTARE CONTRO LA VITA USANDO LE UNGHIE E I DENTI, IL SUO NOME è GABRIELLA.
LA SUA STORIA è COMINCIATA QUANDO ERA RAGAZZINA, NONNA ALBERTINA LAVORAVA E LEI ESSENDO L'UNICA FEMMINA DOVEVA SBRIGARE LE FACCENDE DI CASA E BADARE AI SUOI FRATELLI.POI NEL 58 NACQUE ANTONELLA CHE PURTROPPO ERA AFFETTA DALLA SINDROME DI DOWN.ALL'EPOCA GABRIELLA AVEVA 18 ANNI E GIà DA DUE FREQUENTAVA GIàIL PIù GRANDE AMORE DELLA SUA VITA:ENRICO CHE ERA FOLLEMENTE INNAMORATO DI LEI, PERCHè OLTRE AD AVERE UN BEL FISICO DA SIRENA, ERA UNA PERSONA MOLTO AFFABILE E CON LEI STAVA MOLTO BENE.
GABRIELLA ERA RIUSCITA A FAR VIVERE AD ANTONELLA UNA VITA QUASI NORMALE, LE INSEGNAVA LE CANZONI, MA MAMMA VOLEVA QUALCOSA DI PIù, IL SUO PIù GRANDE DESIDERIO ERA QUELLO DI SPOSARSI E POTER INCOMINCIARE UNA NUOVA VITA CON BABBO.MA PER ESAUDIRE IL SUO SOGNO DOVETTE ASPETTARE ANCORA QUALCHE ANNO PERCHè NEL FRATTEMPO BABBO ERA PARTITO PER IL SERVIZIO MILITARE A LECCE E QUINDI POTEVANO VEDERSI POCHISSIMO.
POI BABBO FU CONGEDATO E FINALMENTE POTERONO CORONARE IL LORO SOGNO D'AMORE "SPOSARSI". IL 23/04/1962 DIVENTARONO MARITO E MOGLIE,ERANO FELICI,MA IL DESTINO AVEVA IN SERBO PER LORO ALTRE COSE. MAMMA RIMASE INCINTA, MA UN GIORNO SCENDENDO LE SCALE CASCò E PURTROPPO PERSE IL BAMBINO CHE ASPETTAVA. DA QUEL MOMENTO COMINCIARONO I PROBLEMI PER QUANTO RIGUARDAVA LA SALUTE DI MAMMA.
NEL FRATTEMPO BABBO AVEVA TROVATO LAVORO A PONTEDERA E QUINDI ANCHE MAMMA SI DOVETTE TRASFERIRE. DOPO QUALCHE TEMPO SI ACCORSE DI ASPETTARE UN ALTRO BAMBINO, ANCHE CON QUESTA GRAVIDANZA CI FURONO DEI PROBLEMI,ALLA FINE DI OTTOBRE DEL 63 A MAMMA SI RUPPERO LE ACQUE E QUANDO NE PARLò IN CASA LE FU DETTO CHE SI ERA FATTA LA PIPì ADDOSSO.
I GIORNI PASSAVANO E MAMMA STAVA SEMPRE PIù MALE,ALLORA BABBO LA PORTò D'URGENZA ALL'OSPEDALE E UNA VOLTA Lì, SI ACCORSERO CHE MAMMA E IL BAMBINO AVREBBERO RISCHIATO GROSSO SE NON FOSSERO INTERVENUTI.
FECERO PARTORIRE MAMMA CON IL PARTO PILOTATO, PATì LE PENE DELL'INFERNO, MA FINALMENTE MARCO (COSì FU CHIAMATO IL BIMBO)VENNE AL MONDO.QUANDO BABBO LO VIDE X LA PRIMA VOLTA, NE RIMASE DELUSO, AVEVA LA PELLE GRINZOSA E UNA STRISCIA BLU(SEMBRAVA UN DIVIETO DI SOSTA) CHE GLI SOLCAVA IL VISO. DOPO POCHE ORE GIUNSERO IN OSPEDALE IL RESTO DEI PARENTI,DAI NONNI AGLI ZII E QUANDO BABBO LI PòRTò A VEDERE MARCO RIMASE DI STUCCO DAL CAMBIAMENTO CHE AVEVA FATTO, ERA IL PIù BEL BIMBO DI TUTTA LA NURSERY. COMINCIò COSì PER LORO UNA NUOVA ERA, ORA AVEVANO UN BAMBIMO A CUI POTERSI DEDICARE,FRUTTO DEL LORO AMORE. NEL 65 BABBO DECISE DI RITENTARE CON LA CARRIERA MILITARE,FECE LA DOMANDA X ESSERE REINTEGRATO E CON SUA GRAN GIOIA FU RIPRESO E DESTINATO A POTENZA. PER MAMMA FU UNO SHOCK, DOVERSI TRASFERIRE UN ALTRA VOLTA E IN UNA CITTà DISTANTE DA PISA 1000 KM,MA ACCETTò QUESTA NUOVA SFIDA CHE IL DESTINO LE AVEVA RISERVATO. A MALINCUORE LASCIò LA SUA CASA,LA FAMIGLIA, MA SOPRATUTTO PER LEI ERA DOLOROSO SEPARARSI DA ANTONELLA,SUA SORELLA AVEVA BISOGNO DI LEI,MA MAMMA DOVEVA SCEGLIERE. I PRIMI ANNI A POTENZA NON FURONO FACILI,IN UNA TERRA LONTANA,CON LA GENTE CHE PARLAVA IN UN DIALETTO DIFFICILE DA COMPRENDERE, E CON I PREGIUDIZI CHE A QUEL TEMPO ERANO IN VIGORE DA QUELLE PARTI.IN OGNI CASO MAMMA ERA CON BABBO E IL LORO "CUCCIOLO", E QUESTO LE BASTAVA E LE DAVA LA FORZA X ANADARE AVANTI. BABBO CERCò DI FARLA INTEGRARE IL PIù POSSIBILEE PIANO PIANO MAMMA INCOMINCIò A FARSI DELLE AMICIZIE. I VICINI DI CASA ERANO SEMPRE GENTILI E DISPONIBILI, I COLLEGHI DI BABBO AVEVANO FATTO INCONTRARE LE LORO MOGLI CON MAMMA, SPESSO ANDAVA ALLE FESTE IN CASERMA E IN QUEI MOMENTI RIUSCIVA A DIVERTIRSI E A NON PENSARE A TUTTI I PROBLEMI. A LUGLIO DEL 67 RIMASE INCINTA DI ME,QUESTA VOLTA LE COSE ANDARONO X IL VERSO GIUSTO.ALLA FINE DEI 9 MESI E PRECISAMENTE IL 23/04/68 SONO NATA IO. DOPO LA MIA NASCITA CI FURONO DEI MOMENTI TRANQUILLI, BABBO AVEVA IL SUO LAVORO,MAMMA SI OCCUPAVA DELLA CASA E DI NOI,TUTTO PROCEDEVA NEL MIGLIORE DEI MODI, MA ANCHE QUESTA VOLTA A ROVINARE TUTTO CI SI è MESSO IL DESTINO.INTORNO AL 69 CI TELEFONARONO DA PISA CHE NONNA ALBERTINA NON STAVA BENE, PURTROPPO AVEVA UN BRUTTO MALE E NON POTEVA ESSERE OPERATA PERCHè ORAMAI ERA IN METASTASI.ALLORA MAMMA DECISE DI PARTIRE DA POTENZA X STARE VICINA AI SUOI PARENTI CHE DOVEVANO AFFRONTARE QUESTA MALATTIA.A FEBBRAIO DEL 70 NONNA MORì, PER MAMMA, FU UNA GRANDE PERDITA. IL PROBLEMA PIù GROSSO FU QUELLO DI OCCUPARSI DI ANTONELLA. MAMMA DOVETTE TORNARE A POTENZA E UNA VOLTA GIUNTA A CASA TROVò UN ALTRO PROBLEMA DA RISOLVERE:BABBO DOVEVA LASCIARE L'ESERCITO PERCHè AVEVANO FATTO UNA LEGGE, QUINDI CHI NON ERA DI CARRIERA DA ALMENO 5 ANNI NON POTEVA RIMANERE NELL'ORGANICO DELL'ESERCITO. A DICEMBRE 70 SI FECE RITORNO A PISA E QUESTA VOLTA DEFINITIVAMENTE. BABBO ENTRò A LAVORARE ALL'ESATTORIA DI SAN GIULIANO TERME E MAMMA COME SEMPRE SI OCCUPAVA DI NOI. POCO DOPO A MAMMA FU DIAGNOSTICATO UN PROBLEMA ALL'ADDOME E PIù PRECISAMENTE ALL'OMBELLICO, FU OPERATA E LE FU ASPORTATO CON LA CONSEGUENZA CHE SE AVESSERO VOLUTO UN ALTRO BAMBINO GLI SAREBBE STATA PRECLUSA LA POSSIBILITà DI AVERLO.
MA COME IL SOLITO NON SI PERSERO D'ANIMO SI RIMBOCCARONO LE MANICHE E ANDARONO AVANTI. AD UN CERTO MOMENTO MAMMA COMINCIò A SOFFRIRE DI NERVI, AVEVA CONTINUI SVENIMENTI, ERA TUTTO LO STRESS CHE AVEVA ACCUMULATO E CHE ALL'IMPROVVISO ERA USCITO FUORI.PER QUALCHE MESE FU CURATA CON LA CURA DEL SONNO, DOPODICHè FINITO IL TRATTAMENTO COMINCIò A STARE DECISAMENTE MEGLIO.NEL 74 DECISE DI APRIRE UN'ATTIVITà COMMERCIALE, UN NEGOZIO DI GIOCATTOLI ED AEREOMODELLISMO, CON UNA PERSONA PIù VECCHIA DI LEI. MAMMA AVEVA INVESTITO TUTTE LE SUE RISORSE IN QUESTO PROGETTO, MA ANCHE QUESTA VOLTA IL DIAVOLO CI MISE LO ZAMPINO.
IL SOCIO DI MAMMA SI ERA INNAMORATO DI LEI E QUANDO MAMMA SE NE ACCORSE DECISE DI CHIUDERE IL NEGOZIO, PENSAVA CHE PRENDENDO QUESTA DECISIONE SI SAREBBE ALLONTANATA DA QUESTA PERSONA, MA NON FU COSì. LA PERSONA CHE AVEVA IL NEGOZIO CON MAMMA, NON AVEVA MAI PAGATO LE TASSE,NON AVEVA MAI VERSATO L'IVA, MA LO STATO NON ANDò A CERCARE IL SOCIO DI MAMMA, MA CERCARONO PROPRIO LEI. LE MISERO I SIGILLI AL NEGOZIO, MA, QUEL "BASTARDO" GLI RUPPE E PORTò VIA TUTTA LA ROBA. MAMMA SUBì UN PROCESSO, MA NE USCì PULITA PERCHè FU ASSOLTA PER NON AVER COMMESSO IL FATTO.DA QUEST'ESPERIENZA MAMMA NE USCì CON LE OSSA ROTTE, MA ANCHE QUESTA VOLTA L'AMORE CHE PROVAVA X BABBO L'AIUTò A SUPERARE QUESTA BATOSTA. NEL 78 A MAMMA COMINCIò A LACRIMARE L'OCCHIO SX ANDò IN CLINICA OCULISTICA X FARSI VISITARE E LE FU DIAGNOSTICATO CHE AVEVA SOLO UN Pò DI NERVOSO E LE PRESCRISSERO UN COLLIRIO. DOPO CIRCA UN ANNO MAMMA AVEVA ANCORA IL DISTURBO, ALLORA TORNò IN CLINICA E QUESTA VOLTA LA DIAGNOSI FU "MELANOMA".X MAMMA FU UNA MAZZATA ANCHE PERCHè LE DISSERO CHE SI SAREBBE DOVUTA RICOVERARE SUBITO. DOPO QUALCHE GIORNO SI RICOVERò E SUBITO COMINCIARONO A FARLE DEGLI ESAMI SPECIFICI X CAPIRE DI CHE GRAVITà FOSSE QUESTO MALE.NEI GIORNI SEGUENTI CONSIGLIARONO A BABBO DI PORTARE MAMMA A ROMA PERCHè LORO AVEVANO DEI MACCHINARI PIù MODERNI E FORSE LA DIAGNOSI CHE AVEVA FATTO A PISA POTEVA RISULTARE SBAGLIATA. DOPO AVER ORGANIZZATO TUTTO BABBO E MAMMA PARTIRONO X ROMA DOVE AVREBBERO TROVATO IL PROF. FALCINELLI.TUTTA L'EQUIPE DEL PROFESSORE ERANO PERSONE MOLTO GENTILI, MISERO, SUBITO MAMMA A PROPRIO AGIO, CERCANDO DI ARRECARE MENO FASTIDIO POSSIBILE.
COMINCIARONO A FARLE GLI ESAMI E PURTROPPO L'ESITO NON CAMBIò, MAMMA AVEVA UN TUMORE E SI SAREBBE DOVUTA OPERARE AL PIù PRESTO FACENDO L'ENUCLEAZIONE DELL'OCCHIO.PERò IL PROFESSORE X ESSERE ANCORA PIù SICURO VOLLE MANDARE MAMMA IN FRANCIA E PRECISAMENTE A BORDEAUX PER ESSERE SICURI AL 100% DELL'ESITO DEGLI ESAMI SVOLTI SIA A PISA CHE A ROMA. BABBO E MAMMA TORNARONO A PISA, AVEVANO IL MORALE A TERRA, MA ANCHE QUESTA VOLTA SI FECERO FORZA E DOPO AVER RIFATTO LE VALIGIE PARTIRONO X LA FRANCIA. UNA VOLTA GIUNTI IN QUEL PAESE, A MAMMA FURONO FATTI SUBITO GLI ESAMI ED ANCHE QUESTA VOLTA L'ESITO FU "TUMORE".
MAMMA AVEVA POSTO LE SUE ULTIME SPERANZE IN QUESTO VIAGGIO, MA ANCORA UNA VOLTA RESTò DELUSA.TORNARONO A PISA,CI PARLARONO A ME E MARCO DELL'INTERVENTO CHE MAMMA AVREBBE DOVUTO SUBIRE.FU UNA COSA TERRIBILE, IO ERO PICCOLA, MA CAPII IN QUEL MOMENTO CHE LA NOSTRA VITA SAREBBE STATA SEGNATA DA QUESTA MALATTIA. DOPO POCHI GIORNI BABBO,MAMMA E LA ZIA MADDALENA PARTIRONO PER ROMA PER AFFRONTARE L'OPERAZIONE. DUE GIORNI DOPO MAMMA FU OERATA. LOPERAZIONE ANDò BENE, NON C'ERANO METASTASI E FORSE FACENDO UN Pò DI CHEMIOTERAPIA MAMMA SI SAREBBE SALVATA. PER QUALCHE GIORNO BABBO CI DETTE NOTIZIE VIA TELEFONO,POI PARTì PER PISA CI PORTò A ROMA A TROVARE MAMMA. FU UN VIAGGIO MOLTO LUNGO, IO E MARCO NON SAPEVAMO COSA CI ASPETTASSE. GIUNTI A ROMA LA PRIMA COSA CHE FACEMMO FU QUELLA DI ANDARE SUBITO ALL'OSPEDALE,ERAVAMO MOLTO NERVOSI. COME SI ENTRò NELLA STANZA MAMMA CI ABBRACCIò TALMENTE FORTE DA FARCI MANCARE IL RESPIRO, MA QUESTO ABBRACCIO CI DETTE TANTA FORZA DA FARCI DIMENTICARE CHE ALLA NOSTRA MAMMA MANCAVA UN OCCHIO, ERA BELLISSIMA LO STESSO. MAMMA CI FECE CONOSCERE A TUTTE LE INFERMIERE DELL'OSPEDALE,ERA FELICE NONOSTANTE TUTTO QUELLO CHE AVEVA PASSATO,LA SUA FAMIGLIA ERA LI CON LEI.LA DOMENICA MATTINA SI TORNò IN OSPEDALE,IO NON VOLEVO STACCARMI DALLA MIA MAMMA,AVEVO PAURA.POI DOPO QUALCHE GIORNO MAMMA TORNò A CASA.PIANO PIANO DOVETTE COMINCIARE A CONVIVERE CON LA SUA MENOMAZIONE. CI RIUSCì ABBASTANZA BENE. DOPO UN MESE PRECISOA MAMMA FU DIAGNOSTICATO UN PICCOLO NODULO SUL SENO.IL PROFESSORE DI ROMA DECISE DI RIOPERARLA, NON FU UNA GRANDE OPERAZIONE, MA X MAMMA ERA COME SE DOVESSE SUBIRE L'ASPORTAZIONE DELL'ANIMA. FU OPERATA E LA CONVALESCENZA DURò SOLO QUALCHE GIORNO.POI MAMMA TORNò DA NOI.POCO TEMPO DOPO LA CHIAMARONO DA FERRARA, FINALMENTE COMINCIAVA LA CHEMIOTERAPIA. I GIORNI SEGUENTI ALL'INIZIO DELLA CHEMIO FURONO TREMENDI,MAMMA SOFFRIVA TANTO,LE DAVA LA NAUSEA E VOMITO,PERò LA CURA DURAVA 5 GIORNI AL MESE E QUINDI MAMMA SOPPORTAVA CON GRANDE CORAGGIO E ANCHE SE STAVA MALE NON SI LAMENTAVA MAI.PIANO PIANO MAMMA RIPRESE IN MANO LA SUA VITA. CURAVA LA CASA,BADAVA A NOI E COME SEMPRE AVEVA BABBO AL SUO FIANCO E QUESTA COSA DAVA MOLTA FORZA AD ENTRAMBI.
L'AMORE CHE BABBO HA DIMOSTRATO NEI CONFRONTI DI MAMMA è STATO PIù DI QUALSIASI MEDICINA.
PER QUALCHE ANNO ABBIAMO CONDOTTO UNA VITA APPARENTEMENTE TRANQUILLA,MAMMA OGNI TANTO FACEVA DEI CONTROLLI,DEI CICLI DI CHEMIO E TUTTO SEMBRAVA TRANQUILLO.AVEVAMO PENSATO ANCHE CHE AVESSIMO SCONFITTO QUELLA BESTIA NERA CHE SI ERA "PERMESSA" DI ENTRARE NELLA NOSTRA VITA MA,QUESTA NORMALITà DURò POCO TEMPO.
MAMMA COMINCIò A VEDERE DEL SANGUE NELL'URINA,FECE DEI CONTROLLI E PURTROPPO TORNò FUORI QUELLO CHE NON CI ASPETTAVAMO "TUMORE"ALL'UTERO E OVAIE. DOVETTE RIAFFRONTARE UN'OPERAZIONE PER LO SVUOTAMENTO. RICOMINCIARONO I CICLI DI CHEMIOTERAPIA A FERRARA OGNI MESE PER 5 GIORNI, DOVEVA PARTIRE X ANDARE AD AMMAZZARE LE CELLULE BUONE E QUELLE CATTIVE.
NEL FRATTEMPO MAMMA SI ERA DEDICATA AD AIUTARE LE PERSONE AMMALATE,FACEVA VOLONTARIATO IN CROCE ROSSA,ASSISTEVA LE PERSONE ANZIANE,FACEVA LE NOTTI AI PAZIENTI APPENA OPERATI.TUTTE QUESTE ATTIVITà LA FACEVANO SENTIRE VIVA ED UTILE. MAMMA NON FACEVA MAI SENTIRE LE PERSONE COME AMMALATI, MA CERCAVA SEMPRE DI DARE CONFORTO ED UN SORRISO CHE FORSE VALEVANO PIù DI CENTO MEDICINE.NOI ERAVAMO FELICI CHE MAMMA AVESSE TROVATO QUESTA STRADA,ANCHE PERCHè ERA FELICE,E SE STAVA BENE,ANCHE NOI STAVAMO BENE. PIANO PIANO IL MALE DI MAMMA è RITORNATO A FARSI SENTIRE CON PICCOLE MACCHIE, CHE TI FACEVANO CAPIRE CHE "LUI" ERA PRESENTE.
NEL 92 MARCO SI è SPOSATO, MAMMA ERA RAGGIANTE,IL SUO BIMBO ERA DIVENTATO UOMO E LEI ERA RIUSCITA COL SUO LAVORO A FARE IN MODO CHE SI POTESSE FARE UN MATRIMONIO COME SI DEVE. A SETTEMBRE 93 CI SIAMO SPOSATI ROBERTO ED IO, ANCHE NOI DOBBIAMO RINGRAZIARE MAMMA PERCHè HA FATTO MOLTO ANCHE PER NOI.NEL SETTEMBRE 94 è NATA CRISTINA.PER MAMMA è STATA UNA GIOIA IMMENSA SAPERE CHE SAREBBE DIVENTATA NONNA,PER LEI LA NASCITA DELLA PRIMA NIPOTE E POI DELLE ALTRE DUE SIGNIFICARONO MOLTO, AVEVA UN ALTRO MOTIVO PER VINCERE IL MALE.
NEL 97 NACQUE LISA, ANCHE PER LEI MAMMA STRAVEDEVA.ALL'INIZIO DEL 98 MAMMA COMINCIò AD AVERE DEI PROBLEMI ALL'OCCHIO OPERATO, SI FORMò UNA MACCHIA CHE OGNO GIORNO MANGIAVA LA PELLE INTORNO AL SACCO LACRIMALE E LE STAVA ROSICCHIANDO L'OSSO DEL SETTO NASALE,ALLORA DECISERO CHE MAMMA SI SAREBBE DOVUTA SOTTOPORRE AD UN'OPERAZIONE DI PLASTICA,UN INTERVENTO CHE SEMBRAVA UNA ROBA DA NULLA, MA NON SI RIVELò COSì,PERCHè MAMMA AVENDO UNA PROTESI ALL'OCCHIO, CON QUESTA PLASTICA NON POTè TOGLIERLA PIù, CON LA CONSEGUENZA CHE OGNI GIORNO CHE PASSAVA MAMMA RISCHIAVA UN'INFEZIONE.
NEL 99 VENNE FUORI UN ALTRO PROBLEMA, LA TIROIDE, ANCHE QUESTA FU ASPORTATA ,IL PROBLEMA DI NON AVERLA PIù COSTRINGEVA MAMMA A PRENDERE DELLE PASTICCHE CHE SOSTIUIVANO LA TIROIDE,DOVETTE FARE ANCHE UNA RADIOTERAPIA ALLO IODIO CHE LA COSTRINGEVA A STARE 4/5 GIORNI CHIUSA IN UNA STANZA DELL'OSPEDALE SENZA POTER MAI AVERE CONTATTI CON L'ESTERNO,NOI ANDAVAMO A TROVARLA,MA, LA POTEVAMO VEDERE SOLO DALLA FINESTRA, MA LEI ERA SEMPRE CON IL SORRISO SULLE LABBRA. TUTTO PROCEDEVA NELLA NORMALITà,OGNI TANTO MAMMA SI FACEVA DEI CONTROLLI,AVEVA SEMPRE QUALCHE ESAME SBALLATO. MA I DOTTORI NON SI PREOCCUPAVANO PIù DI TANTO.
NEL 2001 NACQUE GIULIA, MAMMA ERA FELICE,UN'ALTRA NIPOTINA ERA VENUTA A RALLEGRARE L'AMBIENTE. A LUGLIO 2001 MAMMA DOVETTE ANDARE IN OLANDA E PRECISAMENTE AD AMSTERDAM,PERCHè L'AVREBBE VISISTATA UN OCULISTA ITALIANO CHE ERA SPECIALIZZATO IN MICROCHIRURGIA OFTALMICA.
PARTIRONO SPERANZOSI CHE QUESTO VIAGGIO AVREBBE RISOLTO IL PROBLEMA CHE ERA SORTO A MAMMA.
NON FU COSì.DOPO UN ACCURATO ESAME LA RISPOSTA FU CHE A MAMMA SI ERA FORMATO UN ALTRO TUMORE,PERò ALL'OCCHIO DX,PROVARONO AD OPERARLA, MA FU TUTTO INUTILE,TOGLIENDO LA MASSA TUMORALE C'ERA IL RISCHIO CHE SI FORMASSE UN'EMORRAGIA E CHE LE CELLULE AMMALATE ANDASSERO AD INTACCARE QUELLE SANE. DOPO AVER RICHIUSO IL DOTTORE DETTE A BABBO POCHE SPERANZE, MA GLI DISSE ANCHE DI PROVARE CON LA RADIOTERAPIA AL PLUTONIO CHE ERA EFFETTUATA SOLO IN DUE PAESI EUROPEI: SVIZZERA ED OLANDA.DECISERO DI TENTARE ANCHE QUESTA STRADA, TORNARONO A PISA, E ALLA FINE DI LUGLIO DEL 2001 TORNARONO AD AMSTERDAM. MAMMA COMINCIò LA RADIOTERAPIA,MA, A DIFFERENZA DELLE ALTRE VOLTE SOFFRIVA TANTO,MA SOPPORTAVA. QUESTA RADIOTERAPIA DURò CIRCA 20 GIORNI,NEI QUALI BABBO CI TELEFONAVA ANCHE 3 VOLTE AL GIORNO X DARCI NOTIZIE.
FINITA LA CURA TORNò IN ITALIAMA,MAMMA COMINCIò A STARE MALE. BABBO COMINCIò A PORTARLA AL CENTRO ONCOLOGICO DELL'OSPEDALE SANTA CHIARA DI PISA,QUI, DOPO AVERLA VISITATA E VISTE TUTTE LE CARTELLE CLINICHE DECISERO
LE CURE CHE POTEVANO FERMARE L'AVANZATA DELLA MALATTIA.
COMINCIARONO A FARLE UNA VOLTA AL MESE UNA FLEBO DI OZOMETA CHE SERVIVA X RINFORZARE LE OSSA,POI PASSARONO ALLA RADIOTERAPIA,MA MAMMA NON MIGLIORAVA,SI SENTIVA SERMPRE PIù DEBOLE,MANGIAVA POCO. PASSAVANO I GIORNI E MAMMA SI SENTIVA SEMPRE PIù STANCA.PASSO IL 2002 TRA ALTI E BASSI . ALLA FINE DELL'ANNO E PRECISAMENTE IL GIORNO DI NATALE DEL 2002 BABBO E MAMMA RICEVETTERO UNA NOTIZIA CHE TRONCò LORO LE GAMBE. FIAMMETTA A TAVOLA CHIESE LA SEPARAZIONE A MARCO. MAMMA DA QUESTO DISPIACERE COMINCIò A LASCIARSI ANDARE,SI CURAVA,MA LO SPIRITO CON CUI AFFRONTAVA I MEDICI NON ERA PIù QUELLO DI UNA VOLTA,COMINCIAVA AD ESSERE STANCA.PIù I GIORNI PASSAVANO PIù MAMMA DEPERIVA.GLI ESAMI ERANO SEMPRE PIù SBALLATI.
LA DOTTORESSA DISSE A MAMMA DI PROVARE CON L'INTERFERONE,CHE AVREBBE POTUTO MIGLIORARE UN Pò LE COSE.
MAMMA ERA CONTRARIA,NON VOLEVA FARLO,MA SU INSISTENZA DI BABBO, COMINCIò ANCHE QUESTA CURA. MAN A MANO CHE PASSAVANO I GIORNI LA CURA D'INTERFERONE NON DAVA ALCUN MIGLIORAMENTO,ANZI MAMMA SI SENTIVA SEMPRE STANCA, ERA INAPPETENTE E PASSAVA LE GIORNATE A LETTO.OLTRE CHE AD ESSERE DEBOLE PER LA CURA A CUI L'AVEVANO SOTTOPOSTA,SOFFRIVA DI DOLORI LANCINANTI ALLE OSSA,PERCHè ORAMAI IL MALE SI ERA ATTACCATO ANCHE LI.PASSò UN ALTRO ANNO IN QUELLE CONDIZIONI, MA ALLA FINE DI NOVEMBRE E PRECISAMENTE IL 28 I MEDICI CONSIGLIARONO DI RICOVERARLA PERCHè ORAMAI A CASA NON POTEVANO PIù FARE NULLA. ANCHE SE BABBO ERA CONTRARIO MAMMA FU RICOVERATA PRESSO LA CLINICA DI RADIOTERAPIA DELL'OSPEDALE DI PISA,SEMBRAVA CHE FOSSE LA SOLUZIONE MIGLIORE MA NON FU COSì. LA SERA DOPO CI TELEFONARONO DALLA CLINICA CHE MAMMA AVEVA AVUTO UN ARRESTO CARDIO RESPIRATORIO. ROBERTO ED IO IN QUEL MOMENTO ERAVAMO A CENA DA MARCO,DECIDEMMO DI ANDARE IO E MARCO IN CLINICAE ROBERTO RIMASE A CASA CON LE BIMBE. PER STRADA MARCO CORREVA COME UN PAZZO,AVEVAMO PAURA DI ARRIVARE IN CLINICA E TROVARE LA SITUAZIONE PEGGIORE DI QUELLA DESCRITTA DAI MEDICI. ARRIVATI ALL'OSPEDALE ABBIAMO TROVATO BABBO CHE ERA FUORI DELLA PORTA,ERA PALLIDO, CI ANNUNCIò CHE ASPETTAVA DI POTER PARLARE CON I MEDICI X SAPERE COSA FOSSE SUCCESSO A MAMMA.POCO DOPO CI FECERO ENTRARE IN STANZA, MAMMA ERA A LETTO CON L'OSSIGENO E UNA FLEBO DI GLUCOSIO PERCHè DURANTE LA CRISI SI ERA DISIDRATATA MOLTO. AD UN CERTO MOMENTO MI CHIAMò UNA DOTTORESSA, VOLLE PARLARE SOLO CON ME, MI DISSE CHE LA SITUAZIONE ERA ABBASTANZA GRAVE,SICURAMENTE NON SAREBBE ARRIVATA A NATALE.PER ME FU UNA MAZZATA,COME FACEVO A DIRE A BABBO E A MARCO CHE MAMMA AVEVA SOLO QUALCHE GIORNO DI VITA? MENTENDO PARLAI CON BABBO E MARCO DICENDO LORO CHE LA SITUAZIONE ERA ABBASTANZA CRITICA, MAMMA NON ERA IN PERICOLO DI VITA, MA FORSE NON MI HANNO CREDUTO,PERCHè VIDI IL VISO DI BABBO SBIANCARE. RIMANEMMO IN OSPEDALE CON BABBO E MAMMA FINO A MEZZANOTTE,POI IO E MARCO DOVEMMO TORNARE A CASA X VIA DELLE BIMBE.LA MATTINA DOPO SIAMO TORNATI DA MAMMA ,LA DOTTORESSA MI INFORMò DI COME MAMMA AVEVA PASSATO LA NOTTE, MI DISSE CHE AVEVA RIPOSATO TRANQUILLAMENTE,MA LA SITUAZIONE ERA ABBASTANZA CRITICA. IO FACENDO FINTA DI NIENTE ENTRAI IN CAMERA DA MAMMA E CON IL SORRISO SULLE LABBRA DISSI CHE ERA TUTTO A POSTO,MA IO SAPEVO CHE NON ERA COSì. BABBO,MARCO ED IO DECIDEMMO DI NON LASCIARE MAI SOLA MAMMA X NESSUN MOTIVO,QUINDI FACEMMO DEI TURNI COSì POTEVAMO STARE IL PIù POSSIBILE CON MAMMA.
IL LUNEDì ERA IL COMPLEANNO DI MAMMA ERAVAMO TUTTI Lì,FORSE MAMMA AVEVA CAPITO CHE CI AVVICINAVAMO ALLA FINE,MA AVEVA SEMPRE IL SORRISO SULLE LABBRA.
OGNI GIORNO ANDAVAMO ALL'OSPEDALE,MA VEDEVAMO CHE LA STAVAMO PERDENDO.INTORNO AL 9 DICEMBRE MAMMA COMINCIò AD ESSERE INCOSCIENTE ,FORSE A CAUSA DELLA MORFINA CHE LE SOMMINISTRAVANO VIA FLEBO.IO BABBO E MARCO PASSAVAMO PIù TEMPO POSSIBILE CON LEI. LA MATTINA DEL 10/12 DECISI DI CHIAMARE UN PARROCO PER POTER DARE L'UNZIONE DEGLI INFERMI,IMMEDIATAMENTE VENNE IL CAPPELLANO DELL'OSPEDALE. DOPO AVER DETTO UNA PREGHIERA FECE UNA CROCE SULLA FRONTE DI MAMMA CON L'OLIO DEGLI INFERMI. IN QUEL MOMENTO MI SENTII COME SE MI PORTASSERO VIA QUALCOSA.MAMMA ERA DEL TUTTO INCOSCIENTE.DOPO CHE IL CAPPELLANO ANDò VIA IO PRESI LA MANO E TENENDOLA STRETTA LE PARLAVO,CERCAVO DI FARMI RISPONDERE,MA NON ERA POSSIBILE.PER DUE GIORNI è RIMASTA IN QUESTO STATO,NOI CERCAVAMO DI STARE CON LEI IL PIù POSSIBILE.
LA SERA DEL VENERDì CI TROVAMMO IO BABBO E MARCO IN CAMERA DI MAMMA.IO MANDAI BABBO E MARCO A MANGIARE QUALCOSA,VOLEVO RIMANERE DA SOLA CON MAMMA. APPENA RIMASI CON LEI,LE PRESI LA MANO E RECITAI LA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA ED EBBI LA NETTA SENSAZIONE CHE LEI FOSSE RILASSATA.
APPENA RIENTRARONO BABBO E MARCO ,IO DOVETTI TORNARE A CASA,ANCHE SE NON VOLEVO,MA BABBO CI OBBLIGò AD ANDARE VIA.ARRIVAI A CASA VERSO MEZZANOTTE,MI BUTTAI SUL LETTO E MI APPISOLAI,VERSO LE 3.30 DI NOTTE MI CHIAMò BABBO DICENDOMI CHE MAMMA CI AVEVA LASCIATI. DI CORSA MI VESTII E ANDAI ALL'OSPEDALE,QUANDO ARRIVAI TROVAI BABBO ABBRACCIATO A MARCO CHE PIANGEVANO. CI SIAMO ABBRACCIATI E ABBIAMO PIANTO INSIEME.POI SONO ENTRATA NELLA STANZA,ERA BELLISSIMA,AVEVA IL VISO RILASSATO. COSì è FINITA LA STORIA DI GABRIELLA, UNA "PICCOLA GRANDE DONNA",CHE HA SAPUTO LOTTARE X CERCARE DI VINCERE IL MALEDETTO MALE CHE L'AVEVA COLPITA. CON IL SUO CORAGGIO CI HA INSEGNATO CHE NON BISOGNA MAI ABBATTERSI. GRAZIE MAMMA.
NEL LEGGERLO MI HAI FATTO VENIRE LE LACRIME, hai descritto tua madre in un modo cosi delizioso che penso se lei potesse leggere questo sarebbe sicuramente fiera di te, so e sento cosa hai passato e come ancora vivi quel momento, lo si legge nelle righe, credimi lo dice uno che la madre l'ha persa quasi nello stesso modo e ha visto il proprio padre andarsene giorno per giorno dal dispiacere di non aver piu al suo fianco la donna che ha amato, il ricordo di loro rimarrà sempre nel mio cuore e di lei forse piu di quello che si possa pensare, un giorno forse ti raccontero di lei non ora perche ti farei rivivere le stesse cose ma credimi penso che la vita di nostra madre in un modo si assomigliano anche se la malattia è diversa ma la sofferenza per lei è la stessa. ciao un abbraccio forte
RispondiEliminal'ho letto, tutto, il tuo post... ogni riga che spariva nella parte alta del monitor andava a sedersi sopra il mio cuore...e alla fine il peso era troppo, anche x il big...
RispondiEliminaNon sono riuscito a spedire il mio primo commento. Tento di farti arrivare quest'altro, con un riassunto di quanto ti avevo scritto in un commento ben più articolato. Quanto doveva essere ricca tua mamma, e quanto dovete esserlo voi tutti, perchè il Signore vi abbia chiesto tanto!!!E la vostra vita, tutta di donazione ed amore riempie tante povere altre vite avvitate su se stesse, che credono di essere il cento del dolore e dell'amore. Grazie per quello che ci hai donato. GG
RispondiEliminaNon ho parole pr esprimerti ciò che sento, anche perchè è un po' ciò che ho rascorso con mia madre e lei non c'è più da 30 anni.......
RispondiEliminaCiao Susy, ti ho trovata! Ho letto tutto d'un fiato la storia della tua famiglia ma sopratutto di tua madre, una Grande Donna, che a sofferto sempre nella sua vita. Il regalo più bello e che sicuramente le ha dato il coraggio e la foza per affrontare tutte quelle "sofferenze" è stato l'amore di tuo padre, un Uomo molto innamorato e molto sensibile! L'Amore vince sempre ma il dolore e la sofferenza, sembra "impossibile" ma lo rafforza! Avevi una mamma meravigliosa e mi dispice tantissimo che abbia dovuto soffrire così tanto........Non penso avesse grandi colpe da espiare..........!!! Un bacio e una carezza alla tua mamma........Giulia
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